mercoledì 14 novembre 2012

#teorie del martedì sera


Tutte le donne cercano un Lui che sia gentile, dolce, romantico e affascinante. E possibilmente ricco. Ah, magari che assomigli anche un pò a Brad Pitt.
Ma è poi così vero?




Ecco quello che in teoria vorremmo. E quello che poi in pratica cerchiamo.

1.Lui viene a prenderti sotto casa, scende dalla macchina (inutile dire che si tratta di un BMW) e ti viene incontro, ti da un bacio sulla guancia, ti apre lo sportello della macchina, lo richiude delicatamente e esordisce dicendo "questa sera ho una sorpresa per te".

Com'è in realtà : 
Lui arriva con 20 minuti di ritardo. Lo riconosci dal motore del pandino. Ti manda un messaggio "ao sto qua sotto, scenni". La sola cosa che riesce a dirti è "ammazza quanto c'hai messo, dai su decidi do voi annà stasera". Lo sportello ovviamente non te lo apre. Te lo sbatte in faccia.



2. Arrivate nel ristorante più caro della vostra città. Lui lascia le chiavi al parcheggiatore allungando una banconota da 20 euro. Sul tavolo c'è un mazzo di fiori. lui si avvicina e mentre ti dice "spero che queste 20 rose ti possano piacere" sposta la sedia e ti fa accomodare.

Com'è in realtà : 
Dopo 30 minuti passati a decidere dove andare alla fine lui ha l'illuminazione. "Annamo da Mario Er Carciofaro, lo conosce n'amico mio. Dice che se magna bene. Provamo, che ne so. Te va?". Tu sei costretta a dire "Va bene..". Altrimenti il suo amico ci rimane male. Quando arrivate si avvicina il parcheggiatore abusivo, lui è chiaramente scocciato. "Tiè, piate sti 2 euro". Entrate nel ristorante e dovete apparecchiarvi da soli. Che la vostra cena abbia inizio.



3. Lui ti dice di ordinare tutto ciò che vuoi, di non fare complimenti. Ti versa l'acqua, poi il vino. Ma non esagera. Ti ascolta quando parli, sorride quando dici qualcosa di divertente. Ti prende la mano, la accarezza.  Gli squilla il telefono ma lo spegne. "Non è importante quanto te" dice. Alla fine si alza, "vado un attimo al bagno". Torna dopo 5 minuti e dice "andiamo?" e tu non hai fatto in tempo a vedere quanto hai risparmiato per quella cena costosissima.


Com'è in realtà : 
"Ao senti io c'ho tipo 20 euro. Quindi se non bastano me li alzi te. Casomai se piamo na pizza e du supplì, così almeno offro io". Anche questa volta sei costretta a dire "va bene". Tu parli, lui dice "non te capisco, ce sta confusione". Gli squilla il telefono, "bella fratèèè, aspè esco che qua non pia". Tu resti sola, di fronte a un supplì che non volevi.



4. Uscite dal ristorante, entrate in macchina e ti riporta sotto casa. "E' stata una bellissima serata. Vorrei rivederti. Magari domani. Ma non vorrei essere insistente". Poi ti da un leggero bacio sulle labbra e con un'aria un pò timida dice "scusami, magari non volevi". Tu allora lo abbracci, ma dici che non vuoi forzare troppo le cose. Anche tu sei stata bene, però ecco, magari andiamoci con calma. Lui sembra capire, ti accarezza una guancia e ti da la buonanotte.


Com'è in realtà : 
Alla fine hai dovuto alzare tu i soldi perché non avevate considerato le bevande. Tornando alla macchina vi accorgete che uno specchietto è rotto. Lui da la colpa al parcheggiatore, "IO NO COLPA" sostiene. Riesci a calmarlo, pazienza dai, non è successo nulla. Ti riaccompagna sotto casa, "ao è tardi, io domattina devo lavorà". Tu vorresti dirgli "dai, cinque minuti". Ma stai zitta. Quindi succede che ti ritrovi al cancello di casa, lui mette la prima e fa una partenza stile Vin Diesel in Fast and Furious.
Gli mandi un messaggio dicendo che è stata una bella serata. Lui non ti risponde. E in quel momento capisci che ti piace.

MORALE DELLA STORIA.
Il gentleman lo vogliamo tutte.  Ma non ci piacerà mai.
L'uomo col pandino invece..quello si.
Perché?
Facile.

Non ci si incula.

giovedì 25 ottobre 2012

Capire gli uomini.


Non c'è assolutamente nulla da capire.

La questione è semplice. 

Gli uomini pensano a tre cose. O eventualmente a una cosa a tre.






Quando noi donne riusciremo a capirlo, smetteremo finalmente di torturarci i neuroni sperando di poterli cambiare. 


Tornare.



Ne parlo dopo cinque mesi.
Cinque mesi da quando sono tornata. 
E non dico che sembra ieri. Sento che sono passati esattamente cinque mesi da quando sono atterrata a Roma, per ritornare alla vita reale, quella che, se ne avessi avuto la possibilità, probabilmente non avrei scelto. 

Ma partiamo dall'inizio.

Aprile 2011
Arriva una telefonata, mi dicono "Hai la possibilità di partire per Parigi, 9 mesi. Che faccio, ti confermo?". 

Ecco com'è iniziato tutto. Tralascio la parte del fomento. Anche quella della paura di partire,di lasciare tutti. Insomma, la parte dei pianti e delle promesse, del "ti chiamo tutti i giorni" e del "mi mancherai". 

Fatto sta che,cazzo si, sono partita. E sono arrivata dopo 14 ore di viaggio. Ah giusto, perché ho avuto la brillante idea di partire in treno, che m'ha detto la testa in quel momento, credetemi, non lo so.

Lo vedo. Il cartello Paris Bercy. Che probabilmente è l'equivalente di Roma Tiburtina.




Arrivo in una giornata di sole, 2 valigie e una mappa della metro. 
Dopo quasi un anno parto in una giornata di sole, 7 valigie e le lacrime agli occhi.



E ogni giorno era una scoperta, una novità. Lo Starbucks sotto casa. Si è vero, il caffè farà anche cagare, ma ci vantiamo tanto del nostro italiano che in verità vedevo solamente italiani sorseggiare il bibitone. Aaah, il mito dell'America. E poi i muffin al cioccolato erano qualcosa di fantastico. Poi c'era la parte del leggere il giornale in metro che ti fa sentire un pò come in quei film americani, dove tutti girano con la ventiquattrore e guardano l'orologio e pensano "merda, oggi mi licenziano sicuro".

In quella città tutti corrono, tutti vanno di fretta. Anche il barbone sembra essere in ritardo, tutto si muove più velocemente. E alla fine anche io  mi sono omologata. 
Ok, intendiamoci. Io sono comunque in ritardo. Sempre. Ma a Parigi mi sembrava di non essere fuori luogo, ecco. 

Alla fine passano nove mesi, troppo in fretta se ci ripenso adesso. 

E da quando sono tornata ancora non trovo le parole adatta per descrivere quel tipo di vita, perché non era solamente bello e fico e fantastico. Era qualcosa di più,qualcosa in cui ti immergi in modo incondizionato. E mi manca, mi manca da morire.

Insomma, la crisi post-ritorno ha colpito anche me. Ma in una forma talmente acuta che ancora ne parlo come fossi ancora lì.  
Anche perché tornare e riabituarsi alla vita che hai lasciato non è roba da niente. Fondamentalmente perché un ritorno non è mai facile, un ritorno significa pensare di ritrovare tutto come hai lasciato. E invece no.  
Ecco è un pò come alzarsi a metà film al cinema per andare al bagno. Rientri e chiedi cosa è successo, l'amico ti fa "zitto, fammi seguire". Nessuno ti spiega cosa ti sei perso. 

 E poi tu sei cambiato. Dentro di te niente è rimasto come prima.

Al momento del ritorno vivi quindi in un grande caos. "Dove sono?" "Ma cosa ci faccio qui?" pensavo continuamente. Certo, lo sapevo dall'inizio che sarebbe tutto finito, prima o poi. Ma quando trovi il tuo equilibrio, ovunque tu sia, all'idea che dovrai ripartire non ti ci abitui. Quel giorno era sempre lontano. Poi è arrivato e io non ho potuto fare altro che caricare sette valigie su un taxi, salire su un aereo e guardare quella città dal finestrino e pensare "mi mancherai". 

"Il posto giusto è quello in cui non ti chiedi che ora è" ho letto qualche giorno fa. E ora che ci penso..a Parigi non portavo mai l'orologio. 








giovedì 4 ottobre 2012

Melafobia


Finally I'm back.
Stile anni Ottanta e ciuffo ribelle. 
Quasi dottoressa. 
Con due nuove paia di scarpe nell'armadio.
E convinta che la mia tesi sarà un copia incolla da wikipedia.


Ma parliamo delle ultime novità.

Anzi, LA novità. 
La mela mozzicata ha finalmente messo in vendita Di Niu Aifon Faiv


Ecco una foto che rende l'idea della grandezza appleiana. 






Ma parliamone.

L'evento mediatico ha superato quello dell'11 Settembre. Italiani che si alzano alle 4 del mattino per fare la fila fuori dai negozi neanche lo regalassero. Il costo è modesto : quasi mille euro. E io a questo prezzo esigo una App che ti vada a comprare le sigarette quando il distributore sotto casa non funziona. Come minimo.

Ma non è neanche tanto questo il problema. 


Il problema è che l'altro giorno sono entrata in un centro Vodafone. Per puro caso. Immagino che tutti voi abbiate presente la folla che si crea di fronte al buffet di un matrimonio. Ecco.

Alla fine vedo questo aifon. Fico. Bello. Lo voglio pure io, ecco la verità.

E basta con i moralismi tipo..

- te sei matto a spenderci tutti quei soldi. Cioè quello è mezzo stipendio mio.
- si ok, dov'è che hai parcheggiato il tuo X6?

Oppure


- guarda quei deficienti che stanno fuori dal negozio dal giorno prima.

- mi ricordano un pò te quando hai dormito in tenda a Via del Corso perché H&M faceva la promozione con Jimmy Choo.

E' che tanto i soldi -quandocistanno- vanno spesi. 

Quindi non rompete i coglioni a quei poveretti che non hanno fatto la spesa per un mese per potersi comprare il nuovo melafonino.

Che Steve Jobs sia con voi,

A.P. 


martedì 10 luglio 2012

A ognuna il suo



Prima cosa : un ringraziamento speciale alle mie donne (si tutte voi, vacche) che in modo inconsapevole e indiretto siete state spunto di riflessione per scrivere. Attraverso i vostri racconti adesso ho abbastanza materiale per poter farvi fare un fottuto sorriso.

Tipo, iniziamo dal primo caso.

1. L'uomo impaurito. 
E' l'uomo che teme la vita e soprattutto le donne. Si dai, uno di quelli che se gli chiedi un appuntamento ha già pronta la lista di scuse nascosta sotto il letto. Sono capaci anche di tirare fuori (non solo il pisello) che non possono uscire perché altrimenti la casa resta vuota ed entrano i ladri. Ecco donne. Qualora doveste mai incontrare un Pene di questo tipo, abbandonate ogni speranza di poterlo cambiare. Lui non cambierà. Non fatevi abbindolare dal fatto che vi chiami e vi cerchi. 
A livello pratico opterei per :
- una pistola già carica come regalo di compleanno. Prima o poi la userà.
- dargli tempo. Lo so. E' una stronzata. Ma se tanto vi siete innamorate di un cagasotto che altro potete fare?

2. L'uomo lontano.
Brutta, bruttissima storia. Peggio della sveltina in macchina o dello stronzo che ti chiama di domenica mattina. La storia a distanza è in termini pratici una sprangata sull'osso del collo. Tanto per usare un proverbio (che ho usato come linea-guida per la mia vita sentimentale per molto tempo): "Occhio non vede. Cuore non duole". Significa cioé che potete riempirvi di corna.
Prima di tutto occorre capire di quanti chilometri di distanza stiamo parlando. Se superano i 600 dite addio al vostro amato. Presto vi lascerete. Non funziona. O forse il primo mese si, quando pensi che la situazione in fondo è fica perché i vantaggi sono tanti. Poi arriva il momento che tanto ne conosci un altro. Ti (ri)parte la testa e arrivederciamoreciao. 
L'unico caso - e l'unico - in cui io possa appoggiarvi è una storia a distanza è quella in cui :
- Lui abiti a New York, abbia un loft fichissimo e al 146esimo piano di un grattacielo con piscina e pista di atterraggio per il suo jet privato. Ah, e un conto in banca a cui tu abbia il diritto a prelevare.
Se fosse così, donne, resistete fino all'ultimo. E raggiungetelo il prima possibile.

3. L'uomo fidanzato.
Questa è ancora peggio della situazione precedente. Non importa quanto vi batta i pezzi. Lui non lascerà mai la donna. Si, la povera sfigata con cui stava al telefono mentre stava per sbatterti al muro e a cui diceva "ei, ti chiamo dopo che adesso sto andando a comprare le sigarette". Ci sono quelli che fanno gli eroi, mollano la DC (DonnaCornuta) per rifilarti un "io voglio solo te". Ma automaticamente succede che vogliono stare da soli. "Io devo capire. Sono confuso. Forse devo stare da solo. Ma ascoltami. Io non voglio farti del male eh". Sbem, calcio nelle palle.
Soluzione : non immischiatevi. Tanto gli/le ex sono fatti per essere mollati e poi ripresi. A meno che troviate Palle-Man e allora io vi stringerò la mano e sarò contenta per voi.

4. L'uomo-amico.
Si dai. Tipo Dawson e Joey. Che per scopare ci hanno messo 875 episodi. Tanto si sa. L'amicizia tra uomo e donna non esiste. Ma a quanto pare per molti uomini questa è una cazzata, perché dopo mesi e mesi in cui tu ti scervelli a capire il perché non ti si ingroppa, esclama con aria entusiasta che tu sei LA SUA MIGLIORE AMICA. Anche in questo caso donne. Rassegnatevi. Prendete un pennarello indelebile e tracciate una bella X sulla foto di voi due che tenete segretamente nel cassetto. Anzi no. Bruciatela.

5. L'uomo innamorato.
Lui è quello che tutte cercano e vogliono disperatamente e che poi, una volta ottenuto, vogliamo lasciare il prima possibile. Perché l'uomo in love diventa quasi ingestibile. Se vai a cena fuori con le tue amiche succede che a metà serata si presenta al ristorante con un mazzo di rose perché "mi mancavi troppo". Se vuoi comprarti un paio di scarpe ma ti mancano quei fottuti 40 euro lui te li alza perché "quelle scarpe ti donano troppo". Se la mattina ti svegli con capelli indescrivili, occhiaie fino al ginocchio e trucco colato tu sei comunque "troppo bella". Se le vacanze le organizzate insieme, lascia fare tutto a te perché "sei troppo brava a pianificare tutto". Se sei isterica perché hai il ciclo in una giornata afosa di 40° lui ti guarda come un imbecille, ti accarezza la guancia e dice "sei troppo dolce".
Ergo. Tutto è troppo. Però se è vero che l'amore è bello finché dura allora io vi dico : godetevelo e schiavizzatelo fino alla fine. 

6. L'uomo-ex.
Potrei aprire un lungo, lunghissimo monologo dalla durata di 148 giorni. Come l'impeachment di Warren Hastings. In teoria chi è l'Ex? E' quello con cui hai scopato tante, tantissime volte. Quello che ti conosce alla perfezione e quello che dice di averti amato. Poi finisce l'amore, vi lasciate. Fine della storia. Adesso, e parliamoci chiaro, chi è in pratica l'Ex? E' quello con cui hai scopato tante, tantissime volte e continui ancora a farlo. E' quello che dice di averti amato e ti ama ancora. E' quello che, insomma, ancora c'è. Io credo che, come gli uomini, anche le donne abbiano seri problemi a liberarsi del primo amore. Un pò perché forse non vogliono liberarsene. Un pò perché hanno paura di stare da sole.

"Perché se quello del bacio è un ex significa che tu sei come tutte le altre donne che quando si sentono sole e abbandonate tornano indietro, invece di andare avanti".

Cit. Manuale d'amore.

Adesso trovatevi la soluzione che più vi aggrata. Io ho Morfeo che mi sta per violentare. 

venerdì 8 giugno 2012

Italiani nel mondo


Lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Aprire un blog, starci appresso per i primi tre giorni. Sfruttare ogni idea per spiattellarla qui sopra e poi arriva il giorno che dici "vabbè tanto poi scrivo". Ma io ho veramente una scusa. E' che sono tornata in Italia. A Roma, nel traffico snervante e tra i clacson impazziti, dove un semaforo dura 7 minuti e mezzo e per attraversare le striscie devi essere campione di staffetta. 




Faccio finta di essermi riabituata, ma in realtà con la testa sono ancora lì, nei 32 metri quadrati di casa a Montmartre, dove la cucina era così piccola che lavare i piatti e sistemarli a dovere era una sorta di Tetris vivente. Eppure si, mi mancano anche le scomodità. Un pò perché ci fai l'abitudine al nuovo tipo di vita. Ti ci adatti sia per sopravvivenza sia perché vuoi dimostrare a chi hai lasciato a casa che ce la puoi fare. 
Tornare a volte non è necessario. Io per esempio sarei rimasta lì. Hai presente quando vai in vacanza, ti metti seduto a un bar dopo aver fatto il turista per tutto il giorno, ti guardi intorno e pensi "ah, qui ci vivrei proprio". A me non è successo così. Sono arrivata a Parigi sapendo che ci avrei vissuto per un anno. Sono arrivata in una giornata di settembre. Mi ricordo ancora il caldo. La porta di casa che non riuscivo ad aprire. Tutto è iniziato così : "ao te devi da aprì". Finesse. 

Comunque in un anno ho avuto la divertentissima occasione di constatare cosa gli stranieri dicono/pensano/fanno dopo che tu pronunci la seguente frase : "Io? Io sono italiana."

POSSIBILITA' #1 

Il tizio, non importa da dove venga, ti guarda sorpreso. Inizia ad agitare la mano a mò di becco-di-papera e urla "italianoooooo" trascinandosi la "o" per almeno 20 minuti. Urla perché secondo tutto il mondo gli italiani urlano. Non solo a letto.

POSSIBILITA' #2



E' la più gettonata secondo la mia esperienza. Sempre utilizzando la mano a becco-di-papera, il tuo amicone straniero, sempre urlando, ti elenca tutti i tipi di pizza che conosce. Ovvero la celeberrima pizza "magherito" a base di zuchini e pomidoro.

POSSIBILITA' #3


Eccolo qui. Immancabile e onnipresente. Dici che sei italiano/a e loro ti ricacciano fuori il nome del nostro Cavaliere. A volte il nome non se lo ricordano quindi ti ci fanno arrivare esclamando "dai, quello là, BUNGA BUNGA" e ti ammiccano un sorriso che sta chiaramente a dire vergognatevi. Ma non finisce qui la tortura. Con una mano sulla spalla (come volesse esprimerti le condoglianze) ti domanda timoroso "ma è ancora lì al Parlamento?" e proprio quando stai per rispondere "no,s'è levato dalle palle", ti interrompe e fa "ah no, adesso c'è Monti. Ho letto che pagate molte tasse. E' così vero?". Ed è così che non hai più voglia di tornare nel tuo Paese.

POSSIBILITA' #4


Non importa che tu sia una studentessa giovane e ambiziosa. All'estero tu fai comunque parte della Mafia. Perciò fai paura. Sarà per questo che non mi hanno mai inculato il cellulare?

POSSIBILITA' #5 

  

All'estero siamo tutte "belisime ragaze. Le piu bele del mundo".  La donna italiana è stereotipicamente riconosciuta da :
- occhiali da sole. Meglio se di Gucci o Prada.
- borsa in pelle. Meglio se di Dolce&Gabbana.
- capello sempre perfetto e frangetta "alla me".
- tacchi sempre alti.
- culo e tette bene in vista.
- telefono sempre in mano. Meglio se un iPhone.

Quindi se soffrite di mancanza di autostima, fatevi un bel viaggio all'estero. La riconquisterete nel giro di due ore.

POSSIBILITA' #6


Gli italiani sono TUTTI credenti. Quindi andiamo a messa tutte le domeniche mattine, non bestemmiamo, ogni conferenza organizzata del Papa è un'occasione per fare festa e ubriacarsi. Ci sposiamo perché crediamo veramente in Dio e prendiamo la cresima perché durante il periodo adolescenziale Gesù è il nostro amico immaginario.

POSSIBILITA' #7


Ecco. Il razzismo italiano. Quello che non lo riconosci fino a che vai fuori dal tuo belpaesedimmerda e scopri che tutto il mondo ti considera un pò il figlio adottivo di Hitler. Siamo tutti razzisti. Io sinceramente credo che il mondo abbia un pò ragione.

POSSIBILITA' #8


Pronunciata nella più vasta gamma di modi, FERRARI entra automaticamente nel discorso. Il tipo straniero, che si crede figo nei suoi pantaloni verde kaki e improbabili mocassini di moda degli anni 40, ti ammira, non sapendo che in madrepatria hai una fiat panda 4X4 color verde acqua immatricolata nel 1969.

POSSIBILITA' #9 


Siamo un popolo intelligente perché riusciamo ad arrotolare in modo preciso gli spaghetti. Provate a cucinare un piatto di spaghetti Barilla a un individuo che non abbia mai assaggiato la vera pasta. Prima cosa, vi sentirete grandi chef anche se avete appena servito a tavola un misero piatto di spaghetti in bianco, scotti e con poco olio. Lui saprà apprezzarli comunque. Seconda cosa, divertitevi : osservate il vostro ospite straniero mentre prova a mangiare la vostra deliziosa pasta. Ha un grande punto interrogativo sulla faccia, quasi si vergogna, perché non è in grado di arrotolare gli spaghetti. Perciò fa la cosa più intelligente che gli viene in mente. LI TAGLIA. Li fa diventare come la pastina della minestra che ti rifilivano quando eri piccolo. Una cosa terribile. 

POSSIBILITA' #10


Se sei un uomo italiano sei un toro a letto. Sempre. Non devi avere per forza il super fisico pompato della Nazionale di Calcio. Non devi essere bello, alto o tatuato. All'estero sei visto comunque come il Q.C.T.S. (QuelloCheTiSmonta). In molti mi hanno chiesto che tipo di tattica adottano i ragazzi italiani per rimorchiare. Pensando a quando ti urlano per strada "a patataaaa" ho semplicemente detto : "mah, nulla di speciale". 

Tra l'altro ecco cosa ho trovato su YahoooAnswers :

Domanda : Are Italian Men Good In Bed?
Risposta : Even too much, generally you have to "stop" them !



 
 

sabato 26 maggio 2012

E tu che tipo sei?


Finalmente trovo un pò di tempo per parlare di una cosa che avevo in mente da tempo. Tutti abbiamo Facebook. Tutti ne siamo assuefatti. Tutti almeno una volta abbiamo cercato su Google "Fa" e aggiunto "No, che cazzo sto a scrive".
Detto ciò passiamo al vero problema. I Tipi di Facebook.
#1 Ci sono quelli che pubblicano link a manetta. Ogni minuto. Con frasi inquietanti tipo "Il Rispetto Per Tutti, La Fiducia Per Pochi,I Piedi In Testa Da Nessuno" accompagnate da un sorridentissimo Vin Diesel. E' il classico TipoDiFacebook che si sente un leone di fronte allo schermo. Poi quando prende una nota a scuola si mette a piangere. Complimenti per la coerenza.
#2 Ci sono quelli che scrivono con troppi punti esclamativi. Li odio, soprattutto di prima mattina. Che cazzo sarai felice.
#3 Ci sono quelli che abusano dei puntini di sospensioen. Nella vita reale corrispondo alle persone che non hanno nulla da dire.
4# Ci sono quelli grazie a cui non hai bisogno di uscire per sapere che tempo fa. Loro sono sempre lì, pronti ad informarti sulla temperatura esatta, sull'umidità percepita, i nodi del vento, che tipo di vento e se la fine del mondo sarà dovuta al riscaldamento globale. Vi rendiamo grazie.
5# Ci sono quelli che si lamentano sempre. Vi lascio usare la fantasia.
6# Ci sono quelli che mettono sempre un fottuto cuore ad ogni frase che scrivono. Anche in situazioni poco adatte, tipo "cazzo. mi hanno inculato la macchina <3 "
7# Ci sono quelli che pubblicano immagini di Gesù cristo il giorno di Pasqua e di Natale. Corrispondono, nella vita reale, alle persone con più di 40 anni che non hanno capito a cosa serve veramente Facebook.
8# Ci sono quelli che non sanno scrivere. Analfabeti totali che partoriscono frasi come "Anzia. Domani o un esame. Spero che me dicie bene". Si, sicuro ti sarà andato benissimo.
9# Ci sono quelli che dopo Romanzo Criminale si credevano veramente il Libanese. Sono i più divertenti, e lo ammetto, anche io per qualche giorno mi sono sentita una vera dura. La frase che ha avuto più successo è stata sicuramente "Piamose Roma, e famolo mò prima co faccia qualcun'altro". 
10# Ci sono quelli che ti dicono cosa fanno. Ogni momento. E sinceramente a me non me ne frega un cazzo che stai andando al mare mentre io sto studiando. Si, parlo con te.
11# Ci sono quelli che, come me, scrivono solo quando hanno qualcosa di intelligente da scrivere.
12# Ci sono quelli che scrivono solo citazioni e aforismi. Con tanto di Cit.William Shakespeare ad esempio. Volevo comprarmi il libro delle frasi più belle, ma per fortuna ci sei tu.
12# Ci sono quelli che pubblicano continuamente le foto dei loro cani, spesso conciati in modo ridicolo. Porelli. I cani.
13# Ci sono quelli che continuano ad inviarmi richieste per giochi a cui non ho mai giocato. Dovreste farvi una vita sociale.
14# Ci sono quelli che ti fanno la telecronaca della partita con tanto di commento personale spesso accompagnato da una bestemmia (in caso di perdita). Anche voi, fatevi una vita sociale.
15# Ci sono quelli che si credono veri fotografi. Le foto in questione sono della tazza di Starbucks dopo un viaggio a Londra, delle converse vecchie e strappate. Prendetevi un fottuto diploma da fotografo, poi ne riparliamo.
16# Ci sono quelli che non escono mai. E quando escono scrivo "stasera si esce!!!!!". Uccidetevi.
17# Ci sono quelli troppo pieni di sé che non fanno altro che pubblicare le proprie foto, nel caso degli uomini : a petto nudo. Nel caso delle donne : di fronte lo specchio di cesso. Come vi invidio.
18# Ci sono quelli che danno la buonanotte. Devo aggiungere altro?
19# Ci sono quelli che violentano l'applicazione del "registrati". Un pò tipo me. Però io non dico che mi trovo "nel lettone" a "pensare a quanto sono stata bene stasera".
20# Ci sono quelli che si considerano persone veramente profonde perché scrivono frasi di Fabio Volo. Spiegatemi come fate ad essere così sensibili.
21# Ci sono quelli che mi stanno veramente sul cazzo. Quelli che pubblicano link sui malati di cancro, link che se non pubblichi entro 5 minuti e almeno sulla bacheca di 109 persone allora sei una persona senza cuore. Complimenti, adesso si che sei una brava persona.
22# Ci sono quelli che scrivono una frase, forse pure sensata. E si mettono mi piace. Da soli.
23# Ci sono quelli che hanno continuamente voglia di leggere l'oroscopo. Fatelo, ma non imbrattatemi la bacheca con la lista giornaliera di tutti i segni zodiacali.
24# Ci sono quelli che ogni giorno ti ricordano da quanto sono fidanzati. <3 Un anno e due mesi. <3 E il giorno dopo <3 Un anno e due mesi e un giorno <3 Andate a scopare.
25# Ci sono quelli che grazie alla loro infinita simpatia scrivono barzellette di continuo. A nessuno fa ridere, ma loro continuano a credersi Mister Simpatia. 
26# Ci sono quelli che scrivono continuamente "oggi devo studiareeee che palleeeee". Ecco vai, che a me non interessa.
27# Ci sono quelli che sono così entusiasti della loro vita che scrivono solo "MAH.." "BAH.." "VABBE.." "CIOE'.." "BO...". Io li classificherei nella classe degli emarginati sociali.
28# Ci sono quelli che ti invitano a SERATE IMPERDIBILI. Grazie ma ho altro da fare.
29# Ci sono quelli che scrivono in inglese, così, giusto per far credere agli altri che lo sanno parlare. In realtà è solo un copiaincolla da www.frasi.it. I film più quotati sono Blow e Trainspotting.
30# Ci sono quelli che nei mesi di Luglio, Novembre e Febbraio pubblicano le foto della loro laurea. Ecco, soprattutto a voi, vi odio. 

Ah, gli esempi che ho riportato li ho letti VERAMENTE.